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Chirurgia e medicina estetica per uno sguardo che comunica benessere

Si parla sempre più spesso di ritocchi estetici a finalità comunicative. Precisamente cosa vuol dire?

Si parla sempre più spesso di ritocchi estetici a finalità comunicative. Precisamente cosa vuol dire?

L’approccio al paziente si è spostato da uno studio anatomico ad uno emotivo-comunicativo, ovvero la prima domanda che pongo al mio paziente è questa: cosa vuole che la gente pensi di lei guardandola? Cosa vuol comunicare al suo datore di lavoro, ad un suo cliente, alle sue amiche o semplicemente guardandosi allo specchio?
 
Se voglio sembrare più rilassato, meno stanco dovrò agire sulle rughe frontali (rughe del pensatore) e perioculari (zampe di gallina) rilassando i muscoli con Botox; se voglio uno sguardo più giovane dovrò rimuovere la cute in eccesso della palpebra superiore e le borse di quella inferiore con un intervento di blefaroplastica; se voglio nel complesso portare la lancetta del tempo indietro di qualche anno si dovrà procedere ad un mini lifting con incisione corta pre auricolare pressochè invisibile.
 

Quindi interventi combinati di chirurgia e medicina estetica?

Nella nostra società così frenetica, spesso non ci si può rinchiudere in casa per 3 settimane aspettando una guarigione necessaria dopo interventi aggressivi. Si cerca di combinare medicina estetica rigenerativa della cute (Nanofat e LASER per rigenerare gli strati della cute) a piccoli interventi chirurgici di sollevamento dei tessuti e riempimento dei volumi persi attraverso i comuni filler (es. acido ialuronico) o utilizzando il proprio grasso (lipofilling).

 

Ma chi è lo specialista che esegue questi interventi?

Dovrebbe essere il Chirurgo Plastico, massima garanzia di serietà e preparazione. Informatevi sempre sullo specialista che si prenderà cura della vostra salute. Guardate dove lavora. Leggete il suo Curriculum Vitae. Non cercate il low cost. Cercate professionalità.